
11 Dic La disinfezione con ozono garantisce l’utilizzo sicuro di camici, mascherine, occhiali e dispositivi di protezione dal Covid
La disinfezione con ozono garantisce l’utilizzo sicuro di camici, mascherine, occhiali e dispositivi di protezione dal Covid
«Un nuovo studio scientifico dimostra che l’ozono è la sostanza più efficace e sicura per disinfettare i dispositivi di protezione individuale utilizzati dal personale sanitario per difendersi dalla contaminazione da Covid».
Questo è quanto scrive in un articolo, ripreso da diverse riviste scientifiche, John Toon, vicepresidente per la comunicazione sulla ricerca del Georgia Institute of Technology, uno dei più qualificati centri di ricerca degli Stati Uniti.
Lo studio cui fa riferimento John Toon è stato condotto dai ricercatori del Georgia Institute of Technology utilizzando due agenti patogeni simili al nuovo coronavirus. I risultati della ricerca, intitolata “Enveloped Virus Inactivation on Personal Protective Equipment by Exposure to Ozone”, mostrano chiaramente che l’ozono è in grado di disattivare i virus presenti su oggetti come camici, visiere, occhiali e maschere respiratorie.
A questo proposito M.G. Finn, presidente della Georgia Tech’s School of Chemistry and Biochemistry e principale autore dello studio in oggetto, ha dichiarato che «l’ozono è uno dei modi più efficaci per disattivare i virus e uccidere la maggior parte dei patogeni. Non lascia residui, è facile da produrre e da usare».
È interessante notare che lo Scripps Research Institute è l’ente di ricerca che ha scoperto – primo al mondo – che il sistema immunitario umano per disattivare virus e batteri produce ozono nella forma di H2O3 e H2O5.
il prof. Finn ha spiegato che, fino a poco tempo fa, non c’era molto interesse per la disinfezione con l’ozono, sebbene l’ozono sia ampiamente utilizzato per disinfettare le acque reflue, purificare l’acqua potabile, disinfettare gli alimenti, gli indumenti e alcuni tipi di apparecchiature.
«La nostra ricerca era finalizzata a soddisfare le esigenze degli ospedali e di altre organizzazioni sanitarie», ha dichiarato lo scienziato. «Non c’era motivo di pensare che non avrebbe funzionato. Volevamo dare il nostro contributo per dimostrare che questa tecnica può funzionare contro agenti patogeni simili al coronavirus».
«Il protocollo che abbiamo impostato – ha precisato M.G. Finn – registra in modo sensibile la capacità di riproduzione del virus, e abbiamo scoperto che l’ozono è molto efficace nel renderlo innocuo».
Ed ha aggiunto: «L’ozono danneggia in maniera decisiva il materiale genetico e il guscio esterno del virus, in modo da disattivarlo e renderlo incapace di infettare una cellula ospite».
«L’ozono è un metodo praticabile e poco costoso per gli ospedali ed altre organizzazioni che abbiano la necessità di disinfettare indumenti, occhiali e guanti», ha ribadito Finn. «E quindi nutriamo la speranza che, condividendo le informazioni sugli esiti della nostra ricerca, le strutture sanitarie possano considerarlo un’opportunità, in particolare nelle aree del mondo povere di risorse».