
23 Mar IL POLICLINICO SAN MATTEO DI PAVIA CONFERMA: L’OZONO ELIMINA I CORONAVIRUS
La pandemia da Covid-19 è una minaccia mondiale. La trasmissione di questo virus, che ha già fatto 2,6 milioni di vittime, avviene tramite goccioline respiratorie e il contatto manuale con le superfici infettate.
Poiché il virus SARS-CoV-2 può rimanere nell’aria e sulle superfici per alcune ore ed anche per diversi giorni, è necessaria una disinfezione efficace sia a livello personale che negli ambienti.
Secondo le sperimentazioni condotte dai medici e docenti di tre dipartimenti della Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo di Pavia (Microbiologia e virologia; Malattie infettive; Ingegneria clinica), l’ozono è risultato il metodo di sanificazione più efficace contro il Covid-19.
A questo proposito, i ricercatori E. Percivalle, M. Clerici, I. Cassaniti, E. Vecchio Nepita, P. Marchese, D. Olivati, C. Catelli, A. Berri, F. Baldanti, P. Marone, R. Bruno, A. Triarico, P. Lago hanno pubblicato sul Journal of Hospital Infection uno studio chiaro e ben documentato intitolato “SARS-CoV-2 viability on different surfaces after gaseous ozone treatment: a preliminary evaluation”:
Hanno spiegato gli autori del lavoro scientifico che, attraverso la trasmissione aerea, il SARS-CoV-2 è in grado di mantenere la sua infettività fino a 16 ore nell’aria in ambienti chiusi. È stato inoltre dimostrato che il virus è attivo fino a 4,8 metri di distanza da un paziente Covid ricoverato in una stanza di ospedale.
Insieme alla trasmissione aerea, si è scoperto che il Covid è in grado di sopravvivere su una varietà di superfici: fino a 4 ore sul rame; fino a 8 ore sui guanti in lattice; due giorni sui camici chirurgici; da due a tre giorni sull’acciaio; quattro giorni sul vetro; da quattro a cinque giorni sul legno; cinque giorni sul metallo; da quattro a nove giorni sulla plastica; da uno a cinque giorni sulla carta.
Altri autori, invece, hanno trovato attivo il Covid per 28 giorni sulle superfici non porose, quali banconote, acciaio inossidabile, vetro, vinile.
Il virus è stato rilevato sulla superficie esterna delle maschere chirurgiche fino al 7° giorno dopo l’infezione.
Per quanto riguarda le proprietà antivirali e antimicrobiche dell’ozono, gli autori dello studio hanno fatto riferimento ad una vasta bibliografia e a documentate prove cliniche.
Già nel 2009 James B. Hudson, medico del Vancouver General Hospital e docente universitario, insieme ai colleghi Manju Sharma e Selvarani Vimalanathan, aveva dimostrato le proprietà antivirali dell’ozono, testandole in laboratorio e sul campo su superfici dure, porose e nell’aria, con riferimento a 12 diversi ceppi virali, tra cui i coronavirus.
Tutti i virus testati, virus DNA e RNA con o senza membrane, hanno mostrato di essere molto sensibili all’azione dell’ozono, che li ha disattivati sia nell’aria che su superfici dure (plastica, vetro, acciaio inossidabile), nonché su superfici di tessuto e di cotone.
Lo scopo dello studio svolto dai ricercatori del Policlinico San Matteo di Pavia era quello di indagare l’efficacia dell’ozono gassoso nella disattivazione del virus SARS-CoV-2 non solo nell’aria ma anche su diversi tipi di superfici.
L’obiettivo era di valutare l’efficacia dell’ozono quale metodo di sanificazione per rimuovere il virus da ambienti interni ad alto rischio (come ospedali e sale di cura), superfici dove non possono essere utilizzati altri disinfettanti, attrezzature mediche per le quali devono essere adottate particolari precauzioni.
Per testare l’efficacia dell’ozono, i ricercatori hanno isolato il virus SARS-CoV-2 da un paziente ricoverato al Policlinico San Matteo. Lo stesso virus è stato trovato su otto diverse superfici: acciaio inossidabile, alluminio verniciato e non, plexiglas, vetro, plastica, maschera FFP2 e camice chirurgico.
La dimensione delle superfici testate era di 3×8 cm.; tutte le fasi sperimentali sono state eseguite all’interno di una scatola chiusa in plexiglas provvista di ventilatore, sonde di umidità, temperatura, e sonda di gas ozono, garantendo la sicurezza dell’operatore e il totale controllo di tutti i parametri sperimentali.
Le superfici contaminate sono state poste su un vassoio forato che ha consentito il flusso di gas, sono state fumigate con diverse concentrazioni di ozono gassoso (0,5 ppm, 1 ppm, 2 ppm) per un tempo compreso tra i 40 e i 60 minuti.
Per verificare la certezza della sperimentazione sono stati utilizzati campioni di controllo in una scatola di plexiglas, areati per 40 minuti e 60 minuti senza fumigazione con ozono.
Tutti i passaggi sperimentali con il virus SARS-CoV-2 sono stati eseguiti in condizioni di contenimento livello 3 di biosicurezza.
I risultati, ampiamente documentati nello studio citato, mostrano che «l’ozono gassoso, nelle tre concentrazioni di 0,5 ppm, 1 ppm e 2 ppm, ha ridotto significativamente il SARS-CoV-2 dopo 40 minuti di fumigazione su tutte le superfici valutate, incluse la maschera FFP2 e il camice chirurgico».
Secondo gli autori dello studio, ci sono molti vantaggi nell’usare l’ozono come disinfettante per ambienti e superfici.
L’ozono è un ossidante molto più potente dei comuni disinfettanti (come cloro e ipoclorito), con un ampio effetto biocida che garantisce una significativa riduzione dei microrganismi presenti nell’aria.
Essendo un gas, l’ozono può penetrare in ogni ambiente, soprattutto nelle stanze e nelle aree ad alto rischio delle strutture sanitarie e su superfici critiche difficili da raggiungere. È quindi più efficace degli spray liquidi e degli aerosol applicati manualmente.
L’ozono è ecologico perché, in quanto gas instabile, viene generato in loco e su richiesta, e viene prontamente riconvertito in ossigeno, senza lasciare residui nocivi.
Inoltre l’ozono è economico e di facile reperibilità.
Per tutti questi motivi gli autori dello studio concludono affermando che la sanificazione con ozono degli ospedali e delle case di cura potrebbe essere assai utile per proteggere dalla contaminazione gli operatori sanitari e i pazienti.
“SARS-CoV-2 viability on different surfaces after gaseous ozone treatment: a preliminary evaluation”
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